un rapido sguardo su Volevo Nascondermi
È lo stesso Diritti che sembra nascondersi dietro il personaggio, celando volontariamente il suo stile e la sua poetica.
Ezio Genitoni
Giorgio Diritti ha un senso pittorico dell’immagine tale da restituire agli occhi dello spettatore un ritratto del mondo agreste pressocché unico. In Volevo nascondermi lo fa anche per il ritratto di un uomo bestiale cui ci si affeziona come ad un fratello speciale. Bellissimo.
Alessandro Cellamare
Un’opera che si colloca di diritto nella grande tradizione dei film italiani sul mondo contadino, proponendo allo spettatore di osservare le cose dal punto di vista di un animale notturno – timido e laborioso al tempo stesso -, trasmettendo con empatia un’energia profonda. Finalmente un film che inizia a parlarci del valore dell’Outsider Art, o Art Brut, in quanto meravigliosa espressione dei più nascosti universi interiori.
Umberto Mosca